Riccardo Rossi (1911–1983), scultore massese, aprì il suo studio in città e svolse, assieme all’attività di scultore, quella di insegnante, in particolare presso l’Istituto d’Arte dove si era formato.

Nel corso della sua attività plastica, la sua arte si confrontò e prese forma in diversi materiali: marmo, bronzo, legno, gesso e cera.
Nella provincia ha lasciato numerose testimonianze della sua attività artistica, molte delle quali realizzate per contesti ecclesiastici.
Diverse opere furono realizzate, negli anni Settanta, da Rossi per la moderna chiesa di San Sebastiano nel centro di Massa (il San Sebastiano in marmo della facciata, un Crocifisso bronzeo, i bassorilievi bronzei del fonte battesimale, una Via Crucis intagliata nel legno). Per la Pieve di San Vitale al Mirteto, realizzò le formelle per il portale, mentre per la facciata del piccolo Oratorio di Santa Lucia al Ponte scolpì nel marmo il volto della Santa.
Lasciò traccia della sua arte anche nella Cattedrale di Massa, si ricordano ad esempio il San Francesco in gesso dorato, la figura di Santa Settimina in cera, e la statua lignea di Sant’Antonio per il battistero.
Qui esposti a rappresentare una parte forse poco conosciuta della sua produzione, I busti raffiguranti i Vescovi della nostra Diocesi che ne rivelano le abilità di plasmatore e ritrattista acuto nel delineare nella terracotta lineamenti, espressioni e elementi psicologici.
Le terrecotte, modellate da Rossi, furono donate nel 1969 dall’Istituto d’Arte di Massa al Museo della Cattedrale e qui esposte lungo il corridoio che fiancheggiava il chiostro rinascimentale, di fronte ad antiche epigrafi.