La storia

La scultura lignea raffigurante San Leonardo, oggi conservata presso il Museo Diocesano di Massa, è di proprietà della parrocchia di Nostra Signora della Pace a Massa, località Oliveti.
Non fu però realizzata per questa Chiesa, bensì per l’antica chiesa di San Leonardo, sempre a Massa in prossimità del fiume Frigido.

Non si ha testimonianza della sua realizzazione e le notizie relative alla sua “vita” ed ai suoi spostamenti sono frammentarie. Tutto questo rende particolarmente complesso ricostruirne la storia.

Non si conosce la data di realizzazione della statua, né la sua collocazione originaria all’interno della Chiesa di San Leonardo. La piccola chiesa, assieme all’ospedale eponimo, è attestata per la prima volta nel 1191. Era sorta in un luogo probabilmente caratterizzato già in epoca romana dalla presenza di strutture ospedaliere, conosciuto con il nome di Taberna Frigida. Situato lungo il tracciato della Via Francigena, presso il fiume Frigido, accoglieva e dava riparo a pellegrini e viandanti. Chiesa e Ospedale furono dapprima di pertinenza dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme (sicuramente dal 1333) ma non è noto se a loro si debba la sua fondazione. Nel corso del Quattrocento ottennero invece il controllo della struttura e dei suoi beni, i monaci olivetani dell’Abbazia di San Venerio del Tino (poi trasferitisi nel monastero di Santa Maria delle Grazie a Portovenere).

Non si conosce quale fosse la collocazione originaria dell’opera all’interno dell’edificio. La statua nel retro non risulta rifinita e questo fa ipotizzare che in origine la sua collocazione fosse all’interno di una nicchia oppure addossata a parete. L’antica chiesa romanica era ad un unico vano a pianta rettangolare con tre porte, di cui la principale in facciata decorata con il portale marmoreo, opera di Biduino (1175 circa), oggi conservato ai Cloisters del Metropolitan Museum di New York. Nel corso del Seicento furono eseguiti dei lavori e fu modificata l’area del presbiterio.
Fu realizzato un grande altare (oggi non più presente) e venne realizzata una nicchia nel coro. Qui probabilmente trovò nuova collocazione la statua di San Leonardo.

Nel 1773 i monaci olivetani cedettero l’ospedale, la chiesa e tutti i suoi beni a tale Domenico Ricci di Sarzana, provvisionere dei soldati modenesi, con l’obbligo del mantenimento della Chiesa di San Leonardo e delle sue suppellettili, e di supplire alla festa annuale.
Iniziarono da questo momento diversi passaggi di proprietà tra privati che comportarono la dispersione e vendita di molti beni, come il portale di Biduino.

Nel 1825, come testimonia la Visita Pastorale di Monsignor Francesco Maria Zoppi, Vescovo di Massa, la statua di San Leonardo è ancora sull’altare maggiore.
Nel 1839 viene chiesto alla proprietaria, la Marchesa Marianna Ollandini di Sarzana, di ricollocare la statua del Santo all’altare. Purtroppo la mancanza di altri dettagli non permette di capire dove fosse stata spostata. Probabilmente a causa di problemi tra enti ecclesiastici e proprietari in merito al mantenimento dell’edificio (che nel frattempo era in stato rovinoso), nel 1840 viene interdetto la chiesa con l’obbligo che venissero rimosse dalla chiesa tutte le immagini, la pietra sacrale e tutto ciò che era addetto al culto divino.

La statua viene trasportata nella Chiesa di Nostra Signora Regina della Pace, in località Oliveti, sempre nella città di Massa. La Visita Pastorale del 1857 ricorda, infatti, che a lato dell’altare maggiore, entro una nicchia, era collocata l’immagine lignea di San Leonardo.
Arrivata nella nuova chiesa, in un momento imprecisato, la statua fu scialbata - ovvero ricoperta da uno strato di gesso -probabilmente per creare un pendant con la statua in marmo, raffigurante San Giovanni, che si trovava a lato opposto dell’altare maggiore.

Negli anni Cinquanta del ’900, durante un sopralluogo ai Monumenti e Gallerie per le province di Pisa Lucca, Massa Carrara e Livorno, dott.ssa Bertolini e dott. Bucci, riconoscono la qualità dell’opera e stabiliscono la necessità di effettuare un restauro Tra il 1954 e il 1957, Adolfo Favilli ne cura il restauro. Vengono rimosse le scialbature nell’intento di recuperare la policromia originaria.
Nel 1957 la statua viene riconsegnata alla Chiesa ma non è chiaro dove trovasse nuova collocazione, sicuramente non più nella nicchia a lato dell’altare maggiore

La statua venne nuovamente restaurata nel 1995 da Sandra Baroni e Barbara Segre, per conto della Soprintendenza ai Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici per le province di Pisa, Lucca e Massa Carrara.
L’opera presentava diverse abrasioni dovute ad un intervento troppo invasivo nel precedente intervento. Erano presenti anche alcune spaccature e fessurazioni dovute al naturale movimento del legno, tra le quali la più evidente sul volto del santo.
Prima di procedere con l’intervento sono state realizzate alcune indagine stratigrafiche e riprese fotografiche in UV volte a trovare le parti originali della policromia e stabilire i criteri di pulitura.
La prima fase dell’intervento si è concentrata sul consolidamento dei sollevamenti di colore. Sono poi stati eliminati i ritocchi pittorici più recenti, mentre sono state conservate le integrazioni a stucco e a colori nei punti in cui al di sotto restava solo il legno.
Sono poi state stuccate alcune lacune con gesso e colla di coniglio e ritocco per velature. Le fessurazioni più sottili chiuse con stucco in cera-resina. Al termine del restauro tutta la scultura è stata protetta con uno strato di cera microcristallina sciolta in essenza di petrolio.

Per il suo pregio artistico ma anche per la sua fragilità, la statua è stata inserita all’interno del percorso espositivo del Museo Diocesano di Massa, dove è conservata a partire dal 2006.

Fonti archivistiche

Archivio Storico della Diocesi di Massa Carrara—Pontremoli, Massa:

Serie “Parrocchie”, Busta “Massa Oliveti”:

  • Copia atto notarile del 02/12/1775, carta sciolta
  • Richiesta alla Marchesa Marianna Olandini di Sarzana, 9 aprile 1839, carta sciolta
  • Atto di interdizione della chiesa di San Leonardo, 8 aprile 1840, carta sciolta


Classe Visite Pastorali:

  • Atti della Visita di Mons. Francesco Maria Zoppi, 1825, Oratorio di San Leonardo (Massa)
  • Atti della Visita di Mons. Francesco Strani, 1935, Oratorio di San Leonardo (Massa)
  • Risposte ai quesiti della Visita Pastorale di Mons. Giacomo Bernardi, 18 aprile 1857, Oratorio della Madonna degli Oliveti (Massa)


Archivio di Stato di Massa:

 Archivio storico notarile di Massa, Notaio Vaccà Rocco, busta 1624, 2 dicembre 1775.

Bibliografia

Matteoni G. A., Guida alle chiese di Massa Lunense”, Massa , Tipografia S. Pietro, 1880, pp. 94-96

 

Pfanner L., Le origini di Massa. La Taberna Frigida e la chiesa con l’ospedale di S. Leonardo al Frigido: in occasione del restauro della Chiesa, Massa, Medici, 1954

 

Sanpaolesi P., Una figura lignea inedita di Jacopo della Quercia, in “Bollettino d’Arte”, IV serie, 1968, fascicolo II (aprile—giugno), pp. 112-116

 

Scalini M., Santo monaco in abito benedettino “San Leonardo”, in Berti L., Paolucci A., a cura di, “L’età di Masaccio. Il primo Quattrocento a Firenze”, catalogo mostra (Firenze, Palazzo Vecchio 7 giugno—16 settembre 1990), Milano, Electa, 1990, pp. 106-107

 

Caleca A., Apertura lucchese a Jacopo della Quercia, in Baracchini C., a cura di, “Scultura lignea. Lucca 1200-1425”, catalogo mostra (Lucca, Museo Nazionale di Palazzo Mansi – Museo Nazionale di Villa Guinigi, 16 dicembre 1995 – 30 giugno 1996) Firenze, SPES, 1995, pp. 194- 206, cat. n° 64

Salvatori E., Strutture ospedaliere in Lunigiana: dal censimento alla microanalisi, in “Riviera di Levante tra Emilia e Toscana: un crocevia per l’ordine di San Giovanni” Atti del convegno (Genova-Chiavari-Rapallo: 9-12 settembre 1999), Genova, Istituto Internazionale di Studi Liguri, 2001, pp. 22-23

 

Cavazzini L, Alterità di Jacopo della Quercia, in Seidel M., Caglioti F., a cura di, “Da Jacopo della Quercia a Donatello. Le arti a Siena nel primo Rinascimento”, catalogo della mostra (Siena, 26 marzo-11 luglio 2010 ), Milano, Motta, 2010, pp. 22-27