Sala 7
Vestire le statue

La vestizione di una statua non era solo un modo per accrescere il realismo dell’immagine: farle indossare gli abiti più belli, da una parte simboleggiava la maestà dell’oggetto elevandolo alla sacralità del luogo, dall’altra testimoniava la devozione e l’impegno anche economico dei fedeli.
Le vesti spesso celavano strutture sommarie, a manichino, evidentemente concepite sin dalla loro realizzazione per rimanere nascoste, più raramente statue interamente scolpite in legno, gesso, o marmo.
Abiti da sposa o abiti di particolare pregio erano offerti in segno di ringraziamento per una grazia ricevuta o per supplicare l’intercessione della Madonna in caso di malattia, o di pericolo.
Spesso gli indumenti donati venivano riadattati, ma alcune volte, proprio in virtù della loro preziosità, erano le statue ad essere modificate in base alla foggia e alle dimensioni dell’abito.
Quando un simulacro diventava vero e proprio oggetto di venerazione popolare, si costituivano complessi corredi, con abiti nei colori abbinati al tempo liturgico ma anche in accordo con la moda dell’epoca. Corredate di biancheria, le “nudità” delle statue erano mascherate da sottogonne, bustini e calze, spesso in tessuto e filati lavorati.
La vestizione delle statue è una tradizione cattolica che affonda le radici nel Medioevo e ha raggiunto nel Settecento il massimo splendore, pervenendo, con alterne fortune, fino ai giorni nostri.

Materiali esposti:

Madonna Addolorata

1757, legno scolpito e dipinto; abito in taffetas con ricami in argento filato e lamellare, dall’Oratorio della Santissima Annunziata (o dei Bianchi), Fosdinovo, Monastero di San Domenico, Lucca
Testa mani e piedi in legno scolpito e dipinto, struttura a manichino snodabile. Abito in taffetas con ricami in argento filato e lamellare.

Veste della Madonna e dalmatica del Bambino, pianeta

1700 circa, statue in legno e cartapesta dipinta; vesti in damasco celeste broccato in seta rosa, argento filato e riccio, oro filato e riccio; gallone a telaio in argento filato e lamellare; galloni a fuselli in argento filato, dalla Chiesa di Santa Lucia, Collecchia

Tonacella

1720–1730 circa, damasco rosso broccato in argento lamellare e filato, seta gialla, dalla Chiesa di San Giacomo, Carrara

Pianeta, manipolo, velo del calice, borsa del corporale e stola

1700–1750 circa, lampasso a fondo gros de Tours, lanciato in argento filato, broccato in seta policroma e argento riccio, gallone in argento filato e lamellare, dalla Chiesa di Nostra Signora della Misericordia, Massa